L’ordine del tempo

Qualche giorno fa ho notato che il libro più venduto della settimana su Amazon era L’ordine del tempo del fisico Carlo Rovelli.
Dato lo scarso successo del mio articolo La macchina del tempo credevo fossero in pochissimi ad interessarsi di queste cose. Ma dopo aver letto questo libro di Rovelli ho capito che il problema era il come non il cosa.
Rovelli oltre ad essere un grande fisico teorico è un ottimo divulgatore, capace di decrivere i più controintuitivi segreti della natura con parole, metafore ed esempi alla portata di tutti. Oltre ad un’interessante panoramica sull’interpretazione del tempo nella storia, illustra la sua personale visione: il tempo non esiste di per sè ma emerge in relazione alla sequenza di eventi che determinano la realtà che sta intorno a noi. “La teoria fondamentale del mondo deve essere fatta così; non ha bisogno della variabile tempo: deve solo dirci come le cose che vediamo variare nel mondo variano l’una rispetto all’altra.”
La sua passione per la fisica e per la letteratura è coinvolgente. La scorsa estate ho fatto un viaggio ad Amsterdam in auto con tutta la famiglia mettendo l’audiolibro di Rovelli ‘Sette brevi lezioni di fisica’ e persino le mie figlie si sono incuriosite.
Ho letto diversi suoi libri divulgativi e ho in libreria per quando sarò in pensione il suo libro del 2014 dove illustra in dettaglio la Loop Quantum Gravity, candidata a diventare la teoria del tutto.
Questo filone della fisica ebbe inizio nel 1967 quando John Wheeler e Bryce DeWitt scrissero un’equazione per la gravità quantistica senza alcuna variabile tempo.
Per convincere anche i più reticenti ad acquistare il libro di Rovelli riporto un suo pensiero sui suoi mentori:
“Bryce e John ci hanno lasciato da qualche anno: li ho conosciuti entrambi e ho avuto per entrambi rispetto e ammirazione. Nel mio studio all’università a Marsiglia tengo appesa al muro una lettera che John Weelher mi ha scritto quando ha saputo dei miei primi lavori in gravità quantistica. Avrei voluto chiedergli più cose, nei nostri pochi incontri. L’ultima volta che sono andato a trovarlo, a Princeton, abbiamo fatto una lunga passeggiata. Mi parlava con la voce tenue di un anziano, io perdevo molte delle cose che diceva e non osavo chiedergli troppo di ripetere. Ora non c’è più. […] Non posso più dirgli che le sue idee mi sembravano quelle giuste, che le sue idee hanno guidato tutta una mia vita di ricerca. Non posso più dirgli che penso che lui sia stato il primo ad avvicinarsi al cuore del mistero del tempo in gravità quantistica. Perché lui, qui e ora, non c’è più. Questo è il tempo per noi. […]
John e Bryce sono stati per me padri spirituali. Assetato, ho trovato nelle loro idee acqua fresca, nuova e limpida da bere. Grazie John, grazie Bryce. Noi esseri umani viviamo di emozioni e pensieri. Ce li scambiamo quando siamo nello stesso luogo e nello stesso tempo, parlandoci, guardandoci negli occhi, sfiorandoci la pelle. […] Ma in realtà non abbiamo bisogno di essere nello stesso luogo e nello stesso tempo, per questi scambi. Pensieri ed emozioni che ci legano gli uni agli altri non hanno difficoltà ad attraversare mari e decenni, talvolta persino secoli. Legati a esili fogli di carta oppure danzanti fra i microchip di un computer. Siamo parte di una rete che va molto al di là dei pochi giorni della nostra vita, dei pochi metri quadrati dove muoviamo i nostri passi. Anche questo libro è un filo di trama…”.
Questo devono fare i grandi pensatori: creare ed ispirare. Magari quest’estate un bambino leggendo (o ascoltando) le sue parole deciderà di fare il fisico, di farne la propria causa di vita, donando all’umanità qualche chances in più di avvicinarsi alla verità.
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Libri consigliati
Carlo Rovelli (2017), L’ordine del tempo, Adelphi
Carlo Rovelli (2015), Sette brevi lezioni di fisica, Adelphi
Carlo Rovelli (2014), Che cos’è il tempo? Che cos’è lo spazio?, Di Renzo Editore

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