La macchina del tempo

La macchina del tempo sì che sarebbe una grande invenzione. Decine di romanzi, a partire da La macchina del tempo di Wells del 1895, ne hanno proposto una loro interpretazione, a dimostrazione del fascino che esercita su tutti noi quella cosa chiamata tempo. Oggi, molti fisici sono convinti che si possa viaggiare nel tempo, o perlomeno che nessuna legge fisica conosciuta lo impedirebbe.
Ma cos’è il tempo?
La percezione umana del fluire del tempo sembra sia determinata dal numero di millisecondi che ci vogliono per inviare un segnale dagli occhi o dalle orecchie o dalla punta delle dita al cervello e per registrarlo e notarlo e ricordarlo. Per gli esseri umani vale alcuni decimi di secondo, per una mosca alcuni millesimi di secondo. Ecco perché è così difficile per una persona afferrare una mosca. Per la mosca, la vostra mano minacciosa si avvicina al rallentatore.
Avete mai provato a formulare una definizione di tempo?
In realtà la risposta non è affatto scontata. Molti filosofi e scienziati ci hanno provato, molti hanno evitato più o meno elegantemente l’argomento.
Einstein è stato il primo a prendere di petto la questione e con un’intuizione geniale ha capito che il tempo per ognuno di noi è diverso. Non esiste un tempo assoluto. Il tempo rallenta o accelera in funzione della velocità e della gravità: un orologio al secondo piano si muove più velocemente di uno a piano terra. Un orologio su un aereo si muove più lentamente di uno fermo. Sembra incredibile, ma è la realtà. Numerosi esperimenti hanno dimostrato che la natura funziona proprio così: se stiamo su un aereo in movimento guadagniamo 29 nanosecondi di tempo al giorno. Se l’aereo potesse andare al 97% della velocità della luce guadagneremmo 16 ore al giorno (invecchiando tre volte meno di chi sta fermo a terra).
Attenzione però, anche stando sull’aereo alla velocità della luce non ci accorgeremmo di questa differenza: tutto rallenta, non solo gli orologi. È il ritmo del tempo a cambiare.
Non a caso qualsiasi idea più o meno fantasiosa per costruire una macchina del tempo si basa sui concetti introdotti nella sua teoria della Relatività.
Un altra domanda da porci è: come distinguiamo passato, presente e futuro?
Andiamo oltre alla nostra percezione che ci porterebbe a risposte scontate: ci ricordiamo cosa abbiamo fatto ieri ma non abbiamo idea di cosa succederà domani, nel frattempo il presente è già passato. Feynman sostiene che, da un punto di vista fisico, passato e futuro siano indistinguibili: le leggi della fisica funzionano sia in una direzione sia in un altra.
Tutti i fisici concordano che la dilatazione relativistica del tempo potrebbe essere il modo più semplice per andare nel futuro: raggiungendo la giusta velocità il nostro tempo potrebbe rallentare al punto che in un minuto potremmo trovarci fra cent’anni.
Più problematico sarebbe il viaggio nel passato. Su questa possibilità il fisico sperimentale Richard Muller è molto scettico, mentre molti teorici come Stephen Hawking e Paul Davies sono più ottimisti: secondo le conoscenze attuali bisognerebbe poter superare la velocità della luce, contraddicendo la relatività, oppure attraversare un cunicolo spazio-temporale, ammesso che qualcuno dimostri che esista davvero.
Probabilmente sarebbe più facile ‘guardare’ nel passato, in fondo lo facciamo continuamente quando guardiamo il cielo (il Sole che vediamo è quello di 8 minuti fa, la stella più vicina è quella di 4 anni fa).
L’invenzione della macchina del tempo, insomma è ancora materiale da film da fantascienza, almeno finché non riusciremo a capire bene come si forma il tempo, dove nasce e se ha una direzione.
Concludo riportando un’affascinante definizione di adesso avanzata dal fisico sperimentale Richard Muller secondo cui sarebbe il Big Bang a generare il nuovo tempo: “In ogni istante, l’universo diventa un po’ più grande e c’è un po’ di tempo in più, ed è questo bordo d’attacco del tempo a cui diamo il nome di adesso. Per flusso del tempo intendiamo la continua aggiunta di nuovi istanti, istanti da cui traiamo la sensazione che il tempo si muova in avanti, nella continua creazione di nuovi adesso.”
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Letture consigliate:
Richard Muller (2016), Adesso: la nuova fisica del tempo, Rizzoli
Stephen Hawking (1995), A brief history of time, Bantam
Carlo Rovelli (2005), Che cos’è il tempo? Che cos’è lo spazio?, Di Renzo Editore
Paul Davies (2001), Come costruire la macchina del tempo, Mondadori
Richard Feynman (1971), La legge fisica, Universale Bollati Boringhieri: in particolare La distinzione tra passato e futuro (1964), p 122.142

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